Studio Esthesis
Dott. Ceresi Giuseppe

CHI SONO

Giuseppe Ceresi è psicologo clinico, neuropsicomotricista, psicoterapeuta e psicoanalista membro associato della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e della International Psychoanalytical Association (IPA). È membro dell’Area Psicoanalisi e Gruppi della SPI.
Si è laureato in Sociologia, approfondendo il pensiero organizzativo contemporaneo e la relazionalità inconscia nei gruppi, e successivamente in Psicologia, con un focus clinico-teorico sulle prospettive psicoanalitiche dell’arte e dell’estetica. Durante la formazione giovanile ha coltivato un’intensa esperienza nelle arti performative, partecipando a training parateatrali ispirati al lavoro di Jerzy Grotowski e approfondendo il Metodo Stanislavskij-Strasberg applicato al...
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SERVIZI

Clinica psicologica psicoanalitica
individuale/gruppale
Clinica psicomotoria
individuale/gruppale
Formazione-intervento
gruppale/organizzativa
Patologie dell'età evolutiva
Nel mio lavoro clinico con bambini e famiglie, mi occupo di sostenere i processi evolutivi là dove si manifestano fratture, fragilità o blocchi nello sviluppo. Le situazioni che incontro spesso riguardano difficoltà di simbolizzazione, gioco, regolazione emotiva, e soprattutto la costruzione di spazi relazionali sicuri "intersoggettivi" dove potersi costituire come soggetti.
Nell'installazione No Man's Land (TwoRooms Gallery, Auckland, 2010), Cornelia Parker tesse una tensione strutturale e affettiva tra due spazi adiacenti, divisi ma intimamente correlati. I due "tendaggi" sospesi, costruiti con reti di sicurezza e tessuti trapuntati, sono tenuti in equilibrio da un sistema di fili che li ancora e, allo stesso tempo, li espone al vuoto che li separa. Si genera una tensione tra l'idea di 'ripari leggeri' separati, senza pareti, senza veli di protezione e un'atmosfera di provvisorietà, di instabilità, che suscita un senso di inquietudine, una sorta di allerta silenziosa che aleggia tra le maglie dell'opera.
Colpisce anche la capacità dell'installazione di evocare un'assenza di luogo: uno spazio sospeso tra protezione e minaccia, intimità ed esposizione. Allo stesso tempo, mi piace immaginare che essa parla anche di una forma di luogo emergente: la possibilità di un ambiente di sostegno, supportivo, uno spazio di transizione, un terzo spazio in-between dove si attivano i processi psichici profondi e dove significato, relazione e trasformazione possono co-costituirsi.
L'installazione risuona profondamente con l'atmosfera e la sensibilità che cerco di evocare nella mia
pratica. Riflette con forza i temi della sospensione, della molteplicità, della presenza-assenza, della
fragilità e della trasformazione, del posto sicuro (safety place) e della paura del luogo o del non luogo - agonico (caduta , risucchio, esplosione, .... ), temi che sono centrali sia nell'ascolto clinico sia nel lavoro psichico. L'opera di quest'artista britannica diventa per me una metafora toccante e precisa dello spazio clinico. Un luogo che non difende o si difende, ma accoglie. Dove la sicurezza non è fatta di muri ma di presenza, ascolto, riconoscimento. Uno spazio transizionale (Winnicott), plastico e potenziale, che consente di abitare insieme la vulnerabilità, senza essere travolti. Nei percorsi dell'età evolutiva, queste immagini risuonano come forme di memoria incarnata di esperienze precoci di contatto, contenimento, rottura, riparazione; memorie affettive e sensoriali dove talvolta la parola è un filo ancora troppo lontano da impiegare. E allora serve dare dignità al bisogno, accoglienza al dolore; costruire "con pazienza" un segno, anche minimo, che possa aprire a una simbolizzazione futura.
Come nella stanza d'analisi, anche nelle installazioni di Parker il vuoto tra le maglie non separa, ma connette: è il luogo stesso in cui la relazione accade. Questo "tra" - tra corpi, affetti, immagini - è il campo in cui si co-costruiscono senso, simboli, possibilità di cambiamento. È lì che lavoro: nei passaggi incerti dello sviluppo e dell'apprendimento, nei vuoti che possono diventare pieni, nei troppo pieni che possono diventare eccessi o trappole eccitanti; nelle storie non ancora dette che chiedono di essere pensate e raccontate, nel gioco non ancora giocato e sognato, nel gesto, nella presenza.

MISSION

Fondato nel 1999, Studio Esthesis è un centro clinico e di ricerca dedicato alla cura, alla prevenzione e alla formazione in ambito psicologico, psicoanalitico e neuro-psicomotorio. Il suo nome richiama la dimensione sensibile ed estetica dell’esperienza: il luogo in cui corpo, mente e relazioni si incontrano per dare forma e significato al vivere.
Nato come spazio di sviluppo e applicazione della pratica psicomotoria in chiave clinica e preventiva, lo Studio è progressivamente divenuto un punto d’incontro tra psicoanalisi, psicologia dello sviluppo, psicopatologia, neuroscienze, infant research, teorie dell’attaccamento e riflessioni sulle dinamiche organizzative e gruppali, sulle arti e sull’estetica.
L’approccio che lo caratterizza riconosce la natura incarnata della mente e il valore trasformativo dei processi affettivi, corporei, simbolici e creativi, e considera l’incertezza, il non rappresentabile e il gioco come parti vitali del lavoro terapeutico e della crescita personale e collettiva.
Gli interventi si rivolgono a bambini, adolescenti e adulti, comprendendo percorsi di psicoterapia e psicoanalisi, individuale o di gruppo; attività di sostegno allo sviluppo, alla regolazione emotiva e alla simbolizzazione nelle prime età, sia in presenza di condizioni psicopatologiche conclamate sia in situazioni di vulnerabilità o blocco evolutivo; trattamenti dedicati alle difficoltà sensomotorie, affettive e relazionali; nonché interventi di supporto e cura nei disturbi traumatici e dissociativi, così come nei momenti di stallo creativo o trasformativo.
Accanto all’attività clinica, lo Studio Esthesis promuove consulenza, formazione e ricerca nei contesti educativi, sociali e organizzativi, con particolare attenzione alle dimensioni affettive e simboliche che attraversano i gruppi, le culture del lavoro, i processi di leadership, di apprendimento e cambiamento organizzativo.
In ogni ambito, lo Studio si propone come spazio di ascolto, elaborazione e trasformazione, in cui la complessità dell’esperienza umana – corporea, psichica e relazionale – possa trovare accoglienza, comprensione e nuove possibilità di senso.

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